
Progetto di restauro e risanamento conservativo ex monastero

Piano interrato: vista delle cantine

Piano terra: chiostro interno

Piano terra: antica farmacia

Ingresso principale

Prospetto est su giardino
La struttura portante è in tufo grigio sbozzato, reperito presumibilmente in loco con posa in opera di tipo tradizionale. Gli orizzontamenti si diversificano per livello: al piano terra sono presenti strutture voltate di vario tipo mentre i livelli superiori hanno generalmente solai con travi in legno ed impalcato costituito da tavole lignee con sovrastante massetto in lapillo. La copertura in legno è rivestita con tegole e coppi alla romana.
Sull’edificio si riscontrano molteplici tipologie di dissesto tra cui:
– lesioni verticali in corrispondenza dei piedritti degli archi del chiostro;
– lesioni dei cantonali, a martello e agli incroci dei paramenti murari;
– principi di ribaltamento;
– crollo della copertura in corrispondenza di tutte le ali;
– lesioni diffuse in prossimità degli architravi di porte e finestre.

Foto 1

Foto 2

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L’analisi del danneggiamento denota una elevata vulnerabilità sismica della fabbrica da attribuirsi alle scarse caratteristiche meccaniche dei materiali in opera, alla quasi completa carenza di incatenamenti di piano ed alla non sempre efficace presenza di setti murari di controvento.
Criteri degli interventi in progetto
L’obiettivo perseguito dal progetto è quello di attuare un restauro che, nel rispetto dell’impianto storico e dei criteri stabiliti dalle norme urbanistiche e dai vincoli esistenti, riutilizzi il complesso edilizio, attualmente in stato di abbandono e di pericolo di crollo imminente, convertendolo essenzialmente in residenze, locali commerciali e per la ristorazione.
Obiettivo degli interventi è il miglioramento delle prestazioni statiche e sismiche del fabbricato senza modificare lo schema strutturale originario e producendo il minimo impatto sul manufatto storico. In particolare con gli interventi previsti si vuole:
- migliorare la resistenza delle pareti portanti;
- incatenare le pareti nei confronti dei meccanismi di ribaltamento fuori dal piano;
- irrigidire ed alleggerire gli orizzontamenti per conferire un comportamento scatolare all’edificio e diminuire le masse e, quindi, le azioni sismiche;
- cerchiare le colonne verticali per aumentarne la capacità portante;
- eliminare le spinte orizzontali indotte da archi e volte.
Tutti gli interventi, secondo quanto previsto al pt. 8.4 delle NTC 2008, attuano un consolidamento strutturale con un miglioramento sismico del corpo di fabbrica nel rispetto dei criteri contenuti nella Circolare Ministero per i Beni e le Attività Culturali 5 giugno 2007 Prot. n. 10175 – Direzione Generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”.
Scelta e descrizione degli interventi
La scelta degli interventi si è basata in considerazione dei seguenti fattori eziologici:
- fattori genetici dovuti a difetti strutturali intrinseci quali ad esempio la mancanza di adeguato spessore delle pareti murarie, la scarsa efficacia dei collegamenti tra pareti ed orizzontamenti e negli incroci murari, il disallineamento in altezza dei maschi murari, le scarse caratteristiche meccaniche degli elementi costituenti la muratura, la presenza di coperture spingenti;
- fattori ambientali che nel tempo hanno degradato i materiali costituenti i paramenti murari;
- interventi pregressi quali le alterazioni dell’organismo edilizio originario mediante demolizioni e superfetazioni ed interventi volti al consolidamento di una porzione del chiostro mediante apposizione di catene in acciaio.
Aspetti funzionali
Per quanto attiene la scelta delle attività per il recupero funzionale dell’immobile è stato seguito un “criterio di adeguamento” che non stravolge la natura della distribuzione originaria, prevedendo funzioni del tutto compatibili e che tendono alla conservazione nel tempo del buono stato della fabbrica.
La destinazione d’uso prevalente è quella di residenze private per il piano primo e piano mansarda, e sala ristorante al piano seminterrato e piano terra, e locali commerciali sul lato Sud. Il piano terra è dedicato ad accogliere attività di tipo commerciale e/o collettivo; infatti l’ex chiostro destinato ad attività ricettive permette di utilizzare per il periodo primaverile-estivo lo spazio centrale per eventuali ricevimenti, cerimonie, concerti, allestimenti espositivi attraverso la predisposizione di una copertura parziale, amovibile e traslucida, costituita da una tensostruttura ancorata con un sistema di tiranti d’acciaio inox ed aperta al centro mediante un anello di forma ellittica, realizzato anch’esso con cavi in acciaio inox, mentre l’antica cantina ospiterà la sala ristorante.

Pianta piano terra

Sezione Y-Y

Sezione X-X
Di seguito si riportano sinteticamente le funzioni e le relative superfici nette per ogni livello:
Piano interrato – spazi annessi al ristorazione | 350mq |
Piano Terra – spazi annessi alla ristorazione | 1250mq |
Piano Terra – spazi commerciale | 150mq |
Primo Piano – alloggi duplex, zona giorno | 860mq |
Piano Mansarda – alloggi duplex, zona giorno | 860mq |
NORME DI RIFERIMENTO
- Legge Regionale 28/11/2000 n.15;
- Decreto Legislativo n. 42 del 22.01.2004 (Codice dei Beni Culturali);
- Circolare Ministero per i Beni e le Attività Culturali 5 giugno 2007 Prot. n. 10175 – DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”.